Andrea Fabiano & Michel NoirayL’opera italiana in Francia nel Settecento. Il viaggio di un’idea di teatro.EDT, coll. "Musica - Risonanze", 2013.136 p.ISBN: 978885920287512,50 EURPrésentation de l'éditeur:« I Francesinon possono sapere cosa può produrre a teatro Artaserse più di quanto gliItaliani siano in grado di sentire l’effetto di Armide»: così scrive nel 1740Charles de Brosses,riassumendo la radicale alterità rappresentata dall’operaitaliana rispetto a quella francese, tanto dal punto di vista estetico quantoda quello della produzione e della ricezione. Dauna parte, in Francia, unsistema di valori che comprende l’equilibrio tra parola e musica, il rispettodelle regole classiciste e un forte controllo organizzativo; dall’altra, inItalia, ilgusto per la melodia e il virtuosismo, la rottura drammatica trarecitativo e aria, la vivacità del sistema impresariale. Per queste ragioni èstato possibile che solo un paio d’intermezzisiano stati rappresentati aParigi nella loro lingua originale fra l’Ercole amante di Cavalli (1662) e Laserva padrona di Pergolesi (1752), e che nessuna opera seria sia stata cantataaddirittura fino al 1804, quando tutto il resto d’Europa aveva ormai consacratoall’opera italiana un ruolo centrale. Un dato così schiacciante non devetuttavia far velo a unavibrazione sotterranea che agisce proprio nel cuoredella creatività musicale francese del Settecento: l’indagine di Noiray eFabiano ne ritraccia lo sviluppo, dimostrando che oltre lefratture dellastoria, oltre ogni querelle o pamphlet, esiste una continuità segreta sottesaall’intero secolo.Site de l’éditeurhttp://www.edt.it/questi-francesi-polemici-e-impenitenti/Interview avec AndreaFabiano et Michel Noirayhttp://etudesitaliennes.hypotheses.org/4334
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